Ogni famiglia ha una storia da difendere

L’avvio del Consultorio come ufficio diocesano è una buona occasione per fare il punto con il direttore dell’ufficio di pastorale familiare sullo stato di salute delle famiglie. Di sicuro da diverso tempo si assiste a una sorta di crescente disaffezione nei confronti della famiglia tradizionale, fondata sul matrimonio, su una discendenza numerosa e su una rigida distinzione dei ruoli. Ed è in crisi non solo il rapporto della coppia, ma anche quello tra genitori e figli. Oggi sembra difficile per le diverse generazioni trovare percorsi comuni. Genitori e ragazzi sembrano vivere – per usare una metafora informatica – su piattaforme diverse.

«Ci sono situazioni difficili, ma non si può mai generalizzare», ammette don Luca Scolari. «Quando si dice oggi la famiglia è in crisi vuol dire tutto e niente. Ci sono famiglie sane pur convivendo con le normali idiosincrasie che ciascuno ha in sé. Il tratto emergente è che oggi le famiglie hanno un maggiore bisogno di un supporto, di un sostegno, di un accompagnamento. Accade perché spesso i nuclei si ritrovano soli, isolati, persi in un contesto molto più grande di loro. Pensiamo a cosa accade nell’educazione dei figli: un tempo c’era un contesto educante, una rete sociale fatta non solo dai familiari, da genitori, nonni e zii, ma anche dal vicinato. Oggi questo aspetto è molto debole e soprattutto chi vuole trasmettere valori importanti si ritrova privo di appigli e punti di rifermento. Anche per questo, nell’ambito della pastorale familiare, promuoviamo momenti di incontro: È importante che le famiglie non si sentano sole, anche per quanto riguarda il loro percorso di fede e di ricerca».

Quanto ai problemi relazionali, il direttore dell’Ufficio di Pastorale Familiare nota che essi sono legati alle fragilità personali: «Sono in tanti, oggi, ad essere cresciuti in un contesto di maggiore protezione rispetto al passato, forse di eccessiva tutela. Il confronto con la fatica, la conflittualità e la frustrazione sono esperienze con le quali sin da bambini dobbiamo imparare a convivere. Esperienze che una parte delle nuove generazioni non sperimenta più con la stessa forza e di conseguenza in tanti fanno fatica nella costruzione della relazione interpersonale. In una relazione di coppia, spesso non ci sono gli elementi reali di una seria conflittualità, ma fragilità che necessitano di essere riconosciute e prese in carico».

A fronte della complessità dei problemi, meglio della generalizzazione può allora funzionare la personalizzazione degli approcci. Ed è quello che vuole tentare il Consultorio: «Conta l’attenzione alla persona nella sua originalità. Il percorso è aperto a tutti e ogni famiglia non si può equiparare a un’altra. Ogni famiglia, come ogni persona, ha la sua storia da difendere e custodire». Una convinzione che segna la continuità di un servizio che sta molto a cuore alla nostra Chiesa.